La passione, l’euforia, la competizione, l’orgoglio di una città dalle preziose tradizioni: tutto questo nella medaglia dedicata al Palio di Siena.
Commissionata a Picchiani e Barlacchi da AP Imprimatur – che la commercializza – e pensata dall’artista senese Alberto Inglesi, la medaglia, coniata in tiratura limitata in oro 750/000, argento 925/000 e bronzo, è la prima che celebri la corsa di cavalli più famosa al mondo.
Inglesi è riuscito a sintetizzare nello spazio di pochi centimetri quella moltitudine di sentimenti che il Palio riesce a trasmettere. L’ansia e l’euforia dei celebri novanta secondi, sublimazione di una lunga preparazione portata avanti dai senesi nell’Anno Contradaiolo.
Al dritto, la Piazza del Campo, teatro, due volte l’anno, della corsa più famosa al mondo.
I 17 barberi, le classiche biglie di legno simboli delle Contrade, con le quali tutti i giovanissimi senesi hanno giocato, circondano la piazza e i suoi antichi palazzi nobiliari, insieme alla Torre del Mangia, maestosa e fiera.
La tipica pavimentazione in cotto a spina di pesce della piazza va così simbolicamente a fondersi nel centro, rappresentando il cuore e la passione della città toscana.
Al rovescio, l’attimo sospeso appena prima della partenza dei cavalli; quando il mossiere lascia cadere il canape per dare inizio alla corsa. Gli zoccoli dei cavalli tesi rispondono, chi prima chi dopo, al comando dei fantini di partire al galoppo. Piazza del Campo è ben visibile nella metà superiore della medaglia, adornata dei suoi colonnini e specchio dell’eterno conflitto tra il bene ed il male, l’odio e l’adorazione, la superbia e l’avidità, l’orgoglio e l’umiltà.
Un dedalo instrigabile che definisce lo spirito senese e l’animo umano.